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"In questo volume sono elencati i miei ricordi dal quinto anno di età...". Comincia così il flusso di testo che Carlo Ferrero stende e che poi chiude, diverse pagine "e anni dopo", dicendo: "da parte mia spero di lasciare dei ricordi non tanto facili da dimenticare". Tra la prima e l'ultima frase si dipanano la cultura, il mondo, la vita della val Germanasca dal 1915 al 1980. Un bel tratto del 1900, e di strada della valle, che si sviluppa nel racconto insieme alla storia e alla memoria che esprimono le persone intorno a Carlo e che lui riporta a se stesso e soprattutto a noi, descrivendo l'essere, i mutamenti e le continuità di un luogo a cui era molto legato. Essere legati a un luogo, nell'idea che emerge da questo testo, non significa solo parlare del suo ambiente naturale semmai vuol dire raccontare delle persone che vi hanno abitato, della sua cultura, del suo relazionarsi al mondo esterno ed interno ad esso... Un racconto semplice e sincero della vita dura degli uomini di montagna del secolo scorso.